Il mese di dicembre ha rappresentato per la nostra Scuola un periodo di grande lavoro e “movimento”.
Insegnanti ed alunni si sono attivati con impegno e dedizione per la realizzazione del suggestivo Presepe scolastico (che vi invitiamo a visitare presso il nostro Salone polifunzionale!), un percorso che tocca importanti temi di Cittadinanza, mettendo il visitatore di fronte a numerosi bivi: nella vita siamo sempre capaci di scegliere la strada che porta a Gesù?
Lo spazio conclusivo, poi, racchiude con semplicità un pezzettino di ciascuna delle famiglie della Scuola; le casette costruite dai bambini con genitori, nonni, fratelli e sorelle ci ricordano che Gesù nasce proprio nella nostra casa, davanti alla soglia del nostro luogo del cuore e sta a noi decidere se far crescere il suo messaggio in primis tra le mura domestiche.
Un altro evento che ha caratterizzato il nostro Natale è stato il Concerto natalizio del 15 dicembre. Le nostre classi – prima la Prima, le Seconde e la Terza e, a seguire, gli alunni più grandi – hanno allietato le famiglie e chiunque abbia partecipato con canti natalizi di vario genere e pezzi eseguiti al flauto, preparati con cura ed attenzione e grazie alla nostra esperta docente di Musica Daria Borsato. Che emozione!
A seguire, un breve momento di convivialità ci ha permesso di scambiarci gli auguri e di entrare in relazione gli uni con gli altri…famiglie, insegnanti, personale educativo, bambini.
Chiudiamo questo articolo con il bellissimo augurio di Sr. Deborah Moro, direttrice della Comunità, e di tutte le suore che vivono nella nostra Opera per un Natale che faccia “girare la ruota al contrario”, dal centro alla Periferia.
La grande ruota della storia
aveva sempre girato in quella direzione:
dalla periferia al centro,
dal piccolo verso il grande,
il meno al servizio del più,
che non è altro la legge del più forte,
pesce grosso che mangia quello piccolo.
Così è accaduto nella grande famiglia umana…
Quando il Figlio di Dio,
quando Gesù è nato,
là, alla periferia dei grandi imperi,
alla periferia delle capitali,
fuori anche dalla piccola città, Betlemme,
nella stalla, nella mangiatoia,
la grande ruota della storia
per un attimo si è fermata.
Qualcosa ha cominciato a girare
all’incontrario
o, meglio, nel senso vero della storia,
della storia di una vera famiglia,
nel senso del Regno di Dio:
dal centro alla periferia,
dal grande al piccolo,
i re Magi verso il bambino nella mangiatoia,
il più al servizio del meno,
perchè il piccolo cresca
e si stabilisca così l’uguaglianza,
e nell’uguaglianza la Comunione più vera,
come in Dio,
sul modello cioè della Trinità,
comunione di persone uguali e distinte.
il più grande, l’infinito,
lo troveremo nel piccolo.
Davvero quello è stato l’anno zero della storia!
È giusto contare gli anni da quel giorno,
in cui Dio si è fatto un Dio minore
e la scelta preferenziale per gli esclusi
è apparsa come luce delle nazioni.
(In “La civiltà della tenerezza. Nuovi stili di vita per il Terzo Millennio” di Giuliana Martirani)